Vi è mai capitato di iniziare a leggere un libro perché ne avevate letto un altro dello stesso autore che vi é piaciuto parecchio e poi ne restate delusi?
Ho amato L’eleganza del riccio dalla prima all’ultima parola, con la frenesia di questo innamoramento tempo fa lessi anche Estasi culinarie della stessa autrice e mi piacque “ni” ma ora leggo Vita degli elfi e proprio non ci sono riuscita a farmelo piacere.
La trama prometteva anche bene, due ragazze “particolari” in grado di comunicare e di mettersi in ascolto con i piccoli elfi, insomma si tratta di un fantasy ma andando avanti con la lettura non mi sono sentita affatto coinvolta, a tratti ho fatto anche fatica a leggere.
Volutamente la trama è frammentata, per questo ho fatto un po’ di fatica a starci dietro.
Le protagoniste altro non sono che il reale che incontra la fantasia, sono l’anello di congiunzione di questi due mondi così diversi ed opposti.
Anche il tema del racconto è ormai trito e ritrito, insomma non svela niente di nuovo per fortuna l’autrice sa far buon uso della parola scritta e la prosa risulta difatti impeccabile.
Come ne L’eleganza del riccio anche questo romanzo è intriso di filosofia, che per i non avvezzi può risultare criptica e a tratti faticosa.
Probabilmente ci sarà un seguito che spiegherà tante cose.
simoelaminimeblog.wordpress.com 
Una mia collega sostiene che ci sono i grandi scrittori che non sbagliano mai un libro, i grandi padri della letteratura mondiale, poi ci sono gli scrittori normali che riescono a scrivere un grande libro e poi tanti altri mediocri. Per questo lei legge un solo libro per autore sperando di imbattersi nel grande capolavoro.
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Anche questa è una scelta ;-D
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