Leggere questo libro, che vi avverto non é un romanzo, per quelle come me che hanno una passione sfrenata per il Giappone, che vi hanno vissuto e che conoscono la lingua, é un ritorno senza fare il biglietto aereo.
Ho letto il libro de La Pina in viaggio, mentre per Pasqua raggiungevamo i miei in Emilia Romagna, l’ho letto tutto d’un fiato, annuendo, sorridendo, fermandomi a pensare alla mia esperienza, ogni tanto leggevo qualche passaggio ad alta voce e L’AltraMetàDi-Me che vanta un mese in Giappone annuiva.
Poi ci siamo guardati, “dobbiamo tornarci” ha detto lui “voglio tornarci” ho detto io quasi all’unisono.
Come dicevo non é un romanzo, non é una guida é più un “istruzioni per l’uso”, leggendolo vi sembrerà che La Pina é seduta di fronte a voi e vi sta raccontando come un fiume in piena ciò che le viene in mente. É possibile integrare la lettura con la colonna sonora di Emiliano Pepe e con video seguendo gli QR code…insomma é interattivo un casino.
Io e La Pina abbiamo una cosa in comune il mal di Giappone, con questa lettura é come se fossi tornata ad abbracciare un amico ma poi il “sabishii” una volta finito é tornato prepotente.
Leggetelo se come me amate Tokyo, se ci siete stati e volete tornarci, se state organizzando un viaggio, se sognate di andarci.