Ieri sera Asia è entrata in camera mentre io stavo preparandomi ad andare a letto e mi ha detto: “Mamma dobbiamo mettere via le bamboline”. Qualche giorno fa è venuta a farci visita la mia amica giapponese e ha portato alle bimbe due hina ningyo spiegando bene loro la tradizione.
Il 3 marzo in Giappone si festeggia l’Hina Matsuri, le persone pregano per la salute, la felicità e la crescita delle proprie figlie femmine. La tradizione vuole che durante questa giornata, vengano esposte in casa delle particolari bambole chiamate hina ningyo, tramandate di generazione in generazione e tirate fuori solo in questo giorno speciale.
Le bambole devono essere ritirate e messe via il 3 sera, se resteranno oltre il giorno della festa si crede che porteranno sfortuna e la bimba non si sposerà. Si prepara e si mangia il Chirashizushi, riso condito con aceto e zucchero sormontato da pesce crudo e altri ingredienti che ricordano i colori della primavera. Al Chirashizushi si accompagna solitamente una zuppa chiamata Ushio-jiru a base di vongole o conchiglie, in cui si servono anche le valve. Le due parti della conchiglia sono il simbolo dell’unità e della pace di coppia poichè coincidono perfettamente tra loro e nessun’altra valva può combaciare se non quella originale.
La mia amica ha pensato davvero a tutto, ci ha portato anche i crackers di riso glutinoso che possono essere dolci o salati a seconda della zona (salati nella zona di Osaka e del Kansai in genere, mentre li troviamo zuccherati a Tokyo e nel Kanto), che per l’occasione sono prodotti nei colori tipici pastello primaverili.
Il dolce tipico dell’Hina Matsuri è l’Hishimochi 菱餅, un mochi colorato a strati e tagliato a forma di rombo che rappresenta il risvegliarsi della primavera: lo strato verde rappresenta la terra con l’erba che cresce, quello bianco la neve che si scioglie e lo strato rosa simboleggia i fiori di pesco, che stanno per schiudersi. Si serve con il lato verde rivolto verso il basso.
Da quest’anno questa tradizione sarà inserita nella nostra famiglia.
❤ Sono contenta che le belle tradizioni giapponesi si diffondano anche qui da noi 🙂
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Grazie….
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